Il testamento di Heiligenstadt di Ludwig van Beethoven

2034 piergiovanni domenighini testamento heiligenstadt beethoven collegio unico perugia onaosi 20210208

Concerto al Collegio Unico Onaosi "Contro le difficoltà".

Giovedì 28 gennaio 2021 si è svolto un concerto inaugurale per il nuovo anno nel teatro del Collegio Unico Onaosi trasmesso anche in modalità telematica sulla piattaforma Zoom.

Il 2020 è stato un anno difficile a causa della pandemia del Coronavirus: abbiamo dovuto limitare interazioni sociali e professionali, le implicazioni socio-economiche sono tra le più disastrose del dopo guerra, la sanità è al collasso e tutti viviamo con la preoccupazione del domani. Non per ultimo, ma anche la cultura, fondamento e arricchimento per la società, ha avuto e sta avendo profonde ripercussioni: musei, cinema e teatri sono oggi chiusi. Tutto ciò ha reso ancora più preziosa l'opportunità di svolgere questo concerto.

L'intento, dato dal passare una serata diversa all'insegna della musica, è stato anche quello di paragonare questo periodo così difficile alla vita di uno dei più grandi musicisti della storia: Beethoven all'età di 28 anni si rende conto, con profonda sofferenza, che diventerà sordo.

Come può un compositore continuare nel suo lavoro da sordo? Beethoven racconta, nel suo Testamento, della sua anima dilaniata, la paura di non poter più continuare a fare ciò per cui era destinato, la disperazione di un uomo che preferirebbe morire piuttosto che non riuscire più a comporre. Ma nonostante ciò, è riuscito a superare questo limite, che, anzi, l'ha reso ancora più grande. Infatti, molte tra le sue Opere principali e più conosciute sono state composte quando ormai era totalmente sordo. Estratti di queste sono state eseguite, come l'Allegretto dalla settima sinfonia Op.92, brano comune alle orecchie di tutti, scelto da più registi per la colonna sonora dei propri film e pilastro monolitico della cultura musicale classica.

Ovviamente, non poteva mancare il brano che più di tutti richiama alla figura del compositore e le cui prime note rintoccano come una campana del destino alla porta dell'uomo che ormai si è rassegnato al progredire del suo malanno, l'Allegro dalla quinta sinfonia in do minore Op.67. L'incedere del destino è stato però fulcro per due dei momenti più intimi di Beethoven che si esprimo nel primo tempo della Sonata “Al chiaro di luna”, la cui atmosfera ha forzato l'apertura del sipario alla serata, e dell'adagio della Sonata “Patetica” Op.13, la cui coralità già fantastica i toni esultanti della futura nona sinfonia. 

Ci tengo particolarmente a ringraziare il Collegio Unico Onaosi, per averci dato la possibilità di vivere questi istanti ormai così rari e inusuali, e i miei amici e ragazzi del Collegio, Giacomo Rosati, Francesco Pecorelli, Olga Pagliacci ed Alessia Reda, che mi hanno aiutato, prestando la loro voce, nella lettura del Testamento di Heiligenstadt. Testamento che si chiude con un congedo dalla vita, secondo la mai realizzata promessa dell'autore, e da un ringraziamento ai propri amici, il quale non poteva che richiamare il canto di ringraziamento degli uomini nei confronti di Dio per il miracolo della rinascita dopo la tempesta della sesta sinfonia Op.68, brano conclusivo della serata.

Questo concerto, nel suo piccolo, spero abbia dato modo ai presenti di riflettere: superare un limite, un ostacolo, un periodo difficile, può diventare necessario e ogni difficoltà deve essere vista in ogni aspetto, senza cedere a forme di disperazione e utilizzandola come spinta verso un obiettivo anche se sembra ormai irraggiungibile. Se mai si presenterà un momento di difficoltà, nel quale forze superiori sembrano limitarci, sarà sempre bene ricordarsi che un uomo è riuscito a comporre musiche conosciute da più 200 anni e capaci di influenzare la storia della musica fino ai nostri giorni.

Tutto normale, se non che fosse sordo. 
 


Piergiovanni Domenighini



DATA PUBBLICAZIONE:
Condividi su:        

Media Gallery